Si è concluso a Massignano il fine settimana dedicato alla terracotta nelle sue diverse sfaccettature, dall’aspetto culturale con mostre di pittura a tema, manufatti in terracotta esposti nel Museo Comunale, pezzi molto rari di collezionisti di fama nazionale, laboratori di lavorazione dell’argilla come la costruzione di fischietti a mano e dei vasi al tornio con dimostrazione di ceramica della tecnica Raku.
L’evento è stato organizzato dagli Amici del Museo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Pro Loco. L’edizione della festa 2019 è stata caratterizzata dalla realizzazione del forno di carta, il più antico forno artigianale per la cottura dell’argilla, a cura del Maestro Onofrio Chieco di Mondovì (CN) e Alberto Bufali di Preci (PG).
Emozionante la sua autoaccensione al raggiungimento della temperatura di cottura di circa 900 °C e lo scoprimento della scultura della ceramista Vivianne Bou Kheir consistente in un viso di donna stilizzata, appoggiata di spalla e adagiata su un cigno, simbolo di saggezza, purezza e innocenza, oltre a due pezzi composti da Alberto Bufali.
Due fischietti il primo rappresentato da un uccello da installare su un comignolo che animato dal vento fischia e il secondo un altro fischietto a forma di elefante. Un altro appuntamento importante è stata l’inaugurazione delle mostre: di pittura e degli oggetti in terracotta. “La terracotta nell’arte” del pittore locale Giuseppe Alesiani.
La particolarità dell’artista è che in ogni dipinto, in primo piano è raffigurato un manufatto in terracotta costruito a Massignano che per alcuni può essere insignificante mentre per altri invece è carico di storia e di significato, oggetti che ha accompagnato la popolazione massignanese per diversi secoli.
La mostra dei fischietti di quest’anno è stata particolare in quanto le terrecotte provenivano da ogni angolo del mondo. I vari oggetti sono stati raccolti da collezionisti e pertanto risentono del loro gusto. L’aspetto interessante di questi è quello di dialogare con gli oggetti di uso comune che venivano prodotti proprio a Massignano.
I pezzi in terracotta in mostra soddisfano bisogni diversi da quelli massignanesi come quello spirituale, quello rituale della vita, della speranza o religioso. Ad esempio la collezione di Armando Scuto di Cuneo proviene da una regione dell’India, il Gujarat. Sono statuette votive costruite interamente al tornio di elevate dimensioni e venivano offerte al tempio per la maternità (elefante) o per farsi perdonare qualcosa di malfatto.
Non sono mancati momenti sia di buona musica che gastronomici che hanno accompagnato le due serate di festa. Un ringraziamento agli organizzatori, che fanno rivivere momenti belli di un passato che altrimenti andrebbe perduto.
L’evento è stato organizzato dagli Amici del Museo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Pro Loco. L’edizione della festa 2019 è stata caratterizzata dalla realizzazione del forno di carta, il più antico forno artigianale per la cottura dell’argilla, a cura del Maestro Onofrio Chieco di Mondovì (CN) e Alberto Bufali di Preci (PG).
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Due fischietti il primo rappresentato da un uccello da installare su un comignolo che animato dal vento fischia e il secondo un altro fischietto a forma di elefante. Un altro appuntamento importante è stata l’inaugurazione delle mostre: di pittura e degli oggetti in terracotta. “La terracotta nell’arte” del pittore locale Giuseppe Alesiani.
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La particolarità dell’artista è che in ogni dipinto, in primo piano è raffigurato un manufatto in terracotta costruito a Massignano che per alcuni può essere insignificante mentre per altri invece è carico di storia e di significato, oggetti che ha accompagnato la popolazione massignanese per diversi secoli.
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La mostra dei fischietti di quest’anno è stata particolare in quanto le terrecotte provenivano da ogni angolo del mondo. I vari oggetti sono stati raccolti da collezionisti e pertanto risentono del loro gusto. L’aspetto interessante di questi è quello di dialogare con gli oggetti di uso comune che venivano prodotti proprio a Massignano.
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I pezzi in terracotta in mostra soddisfano bisogni diversi da quelli massignanesi come quello spirituale, quello rituale della vita, della speranza o religioso. Ad esempio la collezione di Armando Scuto di Cuneo proviene da una regione dell’India, il Gujarat. Sono statuette votive costruite interamente al tornio di elevate dimensioni e venivano offerte al tempio per la maternità (elefante) o per farsi perdonare qualcosa di malfatto.
Non sono mancati momenti sia di buona musica che gastronomici che hanno accompagnato le due serate di festa. Un ringraziamento agli organizzatori, che fanno rivivere momenti belli di un passato che altrimenti andrebbe perduto.
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