Non si è ancora spenta l’eco di “Gnè” festival. Molti altri, come me, si saranno chiesto il perché di tanta risonanza. Mattia Speranza ha in tre giorni realizzato un sogno collettivo: dare nuova vita a spazi chiusi da tempo che hanno dimostrato di essere incredibili “contenitori” d’arte e spettacolo.
Da un’idea semplice ovvero Gnè, come ama ripetere lui, si è creato un grande fermento, una frenesia di inaugurazioni ben organizzate, con presenze importanti.
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Soprattutto ho apprezzato la stima tra noi artisti animatori locali e quelli che sono venuti da altre parti d’Italia. Gli attestati reciproci di qualità in un abbraccio collettivo hanno lasciato un segno in tutti noi, artisti e non, che abbiamo accettato la sfida del confronto con un unico obiettivo comune: Massignano.
Roberta Lazzarini
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