Orologio

domenica 18 aprile 2021

UNA SPELONGA SORGIVA

Nel territorio massignanese sono presenti molte grotte scavate nell’arenaria e non solo; grotte utilizzate in tempi passati come abitazioni, depositi, stalle, cantine, colombari e alcune addirittura nella grande guerra come rifugi per ripararsi dai bombardamenti arei.

Una di questa merita attenzione perché è particolare e non rientra nelle caratteristiche sopra descritte.

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Nello stesso versante delle “Grotte di centobuchi” e non molto distante, ma con esposizione ad est, vi è una caverna come nelle favole immersa in un boschetto coperta da edere rampicanti e una fitta vegetazione. 

La spelonca è raggiungibile percorrendo uno scosceso sentiero attualmente tracciato da animali selvatici. La grotta è ben fatta, in ottimo stato conservativo e risale quasi sicuramente ai primi del ‘900.

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E’ stata scavata nell’arenaria dall’uomo interamente a mano per una lunghezza di circa 10 metri una larghezza di 80 cm e altezza di 150 cm con lo scopo di approvvigionamento idrico, avente un deposito di acqua di circa 50 cm di altezza per tutta la sua lunghezza. 

Molti anni fa la sorgente conteneva molta più acqua che raggiungeva un livello più alto evidenziato dalla linea bianca ai lati della grotta perché nella sua parte anteriore era presente un muretto in mattoni ed una porticina d’ispezione in legno che con il trascorrere degli anni è marcita permettendo alla fauna autoctona di potersi abbeverare.

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Anche questo è un reperto che merita di essere tutelato, il sito desta interesse e curiosità per molti e che fa parte della nostra tradizione contadina. Un tempo la sorgente, di proprietà, era utilizzata dagli abitanti delle case vicine per usi domestici, previa autorizzazione del proprietario. 


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