Orologio

mercoledì 14 ottobre 2015

L’archivio storico e la sindrome del falso ricordo

Alla luce di alcune dichiarazioni che sono comparse nei giorni scorsi su internet riguardanti l’archivio storico e ciò che è stato detto a tal proposito durante il Consiglio Comunale tenutosi l’8 ottobre scorso, è doveroso fare chiarezza su alcuni punti.

Parlare senza sapere è indice di ignoranza, nel senso letterale del termine. Se l’autore di certe dichiarazioni fosse stato presente o se fosse stato correttamente informato avrebbe potuto sentire di persona che né il Sindaco Romani, né l’archivista che è stato invitato a parlare, né nessun altro ha mai detto che l’archivio “versava in pessime condizioni nel sottotetto”, ma che si è trattato di un intervento di ricollocazione di parte dei documenti che erano stati spostati nel sottotetto e del conseguente riaggiornamento degli inventari già esistenti. Nessuno si è preso meriti che non ha, né tantomeno si è tentato di cancellare ciò che era stato fatto in precedenza.

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Se parliamo di memoria storica allora dobbiamo raccontare tutti i fatti (e non soltanto quelli che possono far comodo) per come sono avvenuti. Forse gli ex amministratori  hanno sempre ignorato o continuano ad ignorare il fatto che le vicende archivistiche di Massignano non cominciano il 24 marzo 2012, data dell’inaugurazione presieduta dall’ex Sindaco a conclusione del pur lodevole progetto provinciale “Memorie di carta”, ma ben 12 anni prima, nel 2000, quando il Dott. Andrea Passerini e la Dott.ssa Raffaella Ramini, due archivisti incaricati dall’allora Amministrazione Laureti, ebbero l’oneroso incarico di sistemare ex novo l’intero patrimonio documentario comunale che davvero in quel periodo “versava in pessime condizioni nel sottotetto”.
  
Questo primo intervento ha prodotto il primo inventario dell’archivio storico di Massignano (tuttora esistente) il quale ha facilitato di molto il lavoro della Dott.ssa Cristina Tassotti nel 2012, che  ne ha stilato un secondo. La stessa Tassotti lo scrive chiaramente nell’introduzione al suo lavoro: “L’archivio è stato ordinato e inventariato grazie al lavoro del dott. Passerini che ne ha redatto anche un inventario analitico, consultabile in sede; è stato quindi piuttosto agevole per me operare su questo archivio”. Pertanto anche l’affermazione secondo la quale in quest’occasione “Massignano si è dotata del primo storico inventario dell’archivio” è assolutamente falsa.

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Ma per alcune cose che il gruppo consiliare “Uniti per Massignano” ignora ce n’è tuttavia una che ignoriamo noi e per la quale gradiremmo una risposta: perché dei paladini della cultura come gli ex amministratori, che tanto si sono prodigati per il bene dell’archivio storico hanno letteralmente smembrato una parte di quest’ultimo collocando scaffali interi di documentazione con valore storico nel sottotetto, (dove sono collocate le carte dell’archivio di deposito e dell’archivio corrente) allo scopo di creare una saletta riunioni con tanto di  grande tavola rotonda, sedie girevoli e divano rosso a due posti?

Questa quantomeno incauta  iniziativa ha lasciato piuttosto perplesse e disorientate parecchie persone, a cominciare proprio dalla Dott.ssa Tassotti, la quale, sempre nell’introduzione del suo inventario afferma quanto segue: “all’attenzione dell’Amministrazione Comunale vorrei solo segnalare che la movimentazione del materiale effettuata per creare una sala di lettura per l’utenza non mi ha permesso di rintracciare una parte di documentazione relativa alle carte contabili di periodo post-unitario”.

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Una delle due sale, che era stata inspiegabilmente sottratta  all’archivio storico, è stata adesso restituita nella sua interezza soltanto negli ultimi mesi, quando l’archivista attuale si è occupato del suo completo ripristino senza peraltro modificare i due inventari preesistenti, ma integrandoli ed arricchendoli con ulteriori informazioni. Tutto ciò ha consentito visite guidate in archivio per i bambini della scuola primaria e inoltre è stato possibile rendere fruibile al pubblico il patrimonio documentario comunale. Il regolamento giunge soltanto come logica conseguenza a tutto questo.

Tanto vi si doveva per amore di verità e della memoria storica in quanto tale e non per interessi di parte.


Gruppo Consiliare
Massignano Cambia

1 commento:

  1. Ciao, ho seguito con piacere le botte e risposte sull'archivio storico di massignano e mi faccio una serie di considerazioni. Premetto che parlo con ragione dato il mio interesse per gli archivi storici...

    Alla fine, poca è la memoria di chi sistema un archivio, diciamo che diventa questione da "specialistica"! E' altresi molto importante che l'archivio sia il più consistente possibile, sia tale da permettere il passaggio della memoria da una generazione all'altra, percui ogni brutalizzazione/dispersione/frammentazione/schippo è assolutamente da fermare.

    Un altro aspetto è come l'archivio debba essere visto come non "morto"! Spesso sprono le persone che hanno delle memorie, dei document storici, del "materiale culturale" a vedere negli archivi la possibilità di conservazione di questo materiale (almeno in forma copiata). A Montefiore dell'Aso per esempio, l'archivio storico si sta ampliando perchè sempre più crediamo nel valore collettivo della cultura e della forza di avere in un punto il luogo in cui conservare la nostra storia e la nostra memoria! Stiamo adesso impostando "l'archivio delle famiglie", presto vedrete...

    Quindi, per cortesia, fateci sapere cosa c'è di bello nell'archivio. A chiusura di questo botta e risposta, diffondete sui vari mezzi.. una scheda nella quale si parla del valore storico e culturale del vostro archivio, vorrei decisamente leggerla per prepararmi ad una visita al vostro archivio!

    bye
    Oronzo

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