Orologio

giovedì 28 aprile 2022

DISTRUTTA LA LAPIDE DEL 50°ANNIVERSARIO DELLA PARROCCHIA

Nella serata di ieri il Parroco Emerito delle Parrocchie di Massignano e Villa Santi, Don Mario Angelini, è venuto a conoscenza della distruzione della targa commemorativa in marmo affissa all'ingresso principale della Chiesa dei SS. Felice e Adaucto di Villa Santi.

Don Mario è stato informato da un fedele di Villa Santi, che ha tentennato molto prima di comunicargli l'accaduto per non procurargli dolore e sofferenza. Dalla narrazione del fedele la lapide benedetta il 15 maggio del 2011 dal Cardinale Joerge Maria Mejia conteneva i nomi di 100 benefattori che con la loro offerta hanno consentito la ristrutturazione della Chiesa.

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La pietra incisa, segno di devozione e ricordo degli offerenti è stata rimossa dal luogo abituale circa 20 giorni fa e lasciata incustodita alla base delle mura dell'edificio, ritrovata dopo alcuni giorni divelta e fatta a pezzettini. Sorgono spontanee delle domande: le persone che hanno tolto la lapide da chi sono state incaricate e a che titolo? Perché hanno lasciato in stato d'abbandono la pietra? Quale era il motivo della rimozione? 

Al di là del valore economico, il costo della lapide, (a suo tempo è stato di circa 1.500,00 euro perché le incisioni su di essa si pagano a lettere), aveva un grande significato simbolico atto a testimoniare ai posteri la restaurazione della Chiesa con i relativi nomi dei fedeli offerenti che con sacrificio e devozione hanno contribuito all’opera. 

Da che mondo e mondo in qualsiasi Santuario o Chiesa sulla Terra ci sono molte targhe commemorative con i nomi dei benefattori che hanno dato la loro offerta per la Chiesa. Non vorrei che un'azione del genere stia a significare disprezzo verso un passato che sicuramente sarà alquanto difficile da ripetere. La storia ci insegna che si costruisce il presente e un roseo futuro facendo riferimento alla memoria del passato.

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Tuttavia i nomi dei fedeli benefattori massignanesi e non solo non potranno essere cancellati dalla memoria perché risultano immortalati nel libro scritto da Don Mario (pagina 139): “Due millenni fede cristiana… 40 anni insieme (1979 – 2019)”. La rimozione e la distruzione della lapide per incompetenza, incuria o altro non è stato sicuramente un bel gesto e di certo non fa onore a tutta la Comunità cristiana cittadina.


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