Sabato sera alle ore 21,00 nella sala Consiliare ornata
di quadri rappresentanti “Gli Angeli” e con la partecipazione di un folto
pubblico è stato presentato l’ultimo libro di Stefania Pasquali: “A denti
stretti” una raccolta di poesia in vernacolo marchigiano.
La scrittrice di
origine marchigiana, inizia a cimentarsi con la scrittura molto giovane
ottenendo subito successi e consenso dalla critica. Da alcuni anni ha rivolto
la sua attenzione alla ricerca storica, sociologica e di costume. Nella
presentazione spiega che la poesia, in particolare quella dialettale, è
espressione immediata dei sentimenti più veri e forti della vita.
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Il dialetto è
l’identità della popolazione di un territorio: con le parole e i modi di dire
di un tempo, a volte dimenticati, sono molto cari agli anziani poiché rappresentano
la spontaneità e la saggezza popolare. Il vernacolo è un’opera d’arte che oggi,
con l’avvento delle nuove tecnologie si sta estinguendo per il fatto che si
tramanda solo oralmente, ecco la specificità del libro.
Il dialetto è la nostra etichetta, le nostre radici e vuole sottolineare la storia di ognuno. L’opera contiene immagini storiche e poesie in dialetto, con termini che provengono da vari luoghi come: la Val d‘Aso, la Val Menocchia e altre zone più vicine al vernacolo di Montefiore.
La presentazione del libro è avvenuta in modo particolare con il connubio di diverse arti come quella della parola, della musica, della danza, della pittura e del gusto. Dopo una breve illustrazione di Roberto Spalvieri, si è entrati subito nel vivo della serata iniziando con un brano musicale eseguito alla chitarra da Silvia Talamonti con tecnica ad arpeggio, molto brava; seguita dalla recensione del libro scritta da Susanna Polimanti.
Poi è venuto il momento di Stefania Pasquali che ha raccontato brevemente la sua storia: come è nata l’idea di scrivere questa raccolta. A seguire un intermezzo di lettura di poesie tratte dalla raccolta lette con sentimento da Angelo Talamonti e dalla scrittrice. Una particolarità del nostro territorio è di avere dialetti totalmente diversi da zona a zona, anche se geograficamente vicina; i dialetti risultano avere suoni e pronunce diversi da sembrare di regioni addirittura lontane.
Non poteva mancare un omaggio al dialetto massignanese con poesie declamate da Rosangela Parigiani come: “Masignà” scritta da Sor Vincè De Rossi”, “Quanne è bello u cummanna” di Cesare Murani e “A Masignà se venne u jedezie” di Luigi Mannocchi.
Altro elemento della cultura popolare è la danza, nella fattispecie la pizzica che rientra nel fantastico mondo della danza popolare del sud e indica la passione dei passi legata alla musica. Breve saggio di pizzica è stato offerto dalla responsabile ballerina dell’associazione T Spin, Daniela Talamonti.
Per finire con la cultura popolare si è svolto un viaggio nel mondo della pittura con i dipinti raffiguranti “Gli Angeli” nelle varie versioni di Luciana Leoni. Sono stati dedicati alle donne pilastro fondamentale della società e della cultura che hanno costruito con molta difficoltà la trama della loro vita e del territorio.
A corredo della
serata un video della memoria, per non dimenticare, realizzato da Angelo
Talamonti, tutti coloro che “A denti stretti” hanno dovuto svolgere lavori duri
per preparare un mondo migliore a tutti noi. Prima di terminare agli
intervenuti è stato proposto un momento
conviviale a base di dolcetti e bevande del benessere per non tralasciare l’arte
del gusto e del sapore. Vi è stata anche
la possibilità di acquistare il libro con dedica personale dell’autrice.
Un plauso all’Associazione Lavatoio 61 e all’Amministrazione Comunale che hanno permesso di trascorrere una bella serata all’insegna della cultura alla riscoperta del dialetto, lingua di importanza locale.
Il dialetto è la nostra etichetta, le nostre radici e vuole sottolineare la storia di ognuno. L’opera contiene immagini storiche e poesie in dialetto, con termini che provengono da vari luoghi come: la Val d‘Aso, la Val Menocchia e altre zone più vicine al vernacolo di Montefiore.
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La presentazione del libro è avvenuta in modo particolare con il connubio di diverse arti come quella della parola, della musica, della danza, della pittura e del gusto. Dopo una breve illustrazione di Roberto Spalvieri, si è entrati subito nel vivo della serata iniziando con un brano musicale eseguito alla chitarra da Silvia Talamonti con tecnica ad arpeggio, molto brava; seguita dalla recensione del libro scritta da Susanna Polimanti.
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Poi è venuto il momento di Stefania Pasquali che ha raccontato brevemente la sua storia: come è nata l’idea di scrivere questa raccolta. A seguire un intermezzo di lettura di poesie tratte dalla raccolta lette con sentimento da Angelo Talamonti e dalla scrittrice. Una particolarità del nostro territorio è di avere dialetti totalmente diversi da zona a zona, anche se geograficamente vicina; i dialetti risultano avere suoni e pronunce diversi da sembrare di regioni addirittura lontane.
Non poteva mancare un omaggio al dialetto massignanese con poesie declamate da Rosangela Parigiani come: “Masignà” scritta da Sor Vincè De Rossi”, “Quanne è bello u cummanna” di Cesare Murani e “A Masignà se venne u jedezie” di Luigi Mannocchi.
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Altro elemento della cultura popolare è la danza, nella fattispecie la pizzica che rientra nel fantastico mondo della danza popolare del sud e indica la passione dei passi legata alla musica. Breve saggio di pizzica è stato offerto dalla responsabile ballerina dell’associazione T Spin, Daniela Talamonti.
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Per finire con la cultura popolare si è svolto un viaggio nel mondo della pittura con i dipinti raffiguranti “Gli Angeli” nelle varie versioni di Luciana Leoni. Sono stati dedicati alle donne pilastro fondamentale della società e della cultura che hanno costruito con molta difficoltà la trama della loro vita e del territorio.
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Un plauso all’Associazione Lavatoio 61 e all’Amministrazione Comunale che hanno permesso di trascorrere una bella serata all’insegna della cultura alla riscoperta del dialetto, lingua di importanza locale.
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