Sono trascorsi 78 anni dall’eccidio nazista perpetrato il 18 giugno 1944 a Marina di Massignano. Con una cerimonia semplice e toccante è stato commemorato l’anniversario della strage in cui vennero barbaramente uccisi dodici cittadini locali per rappresaglia dall’esercito tedesco.
Al ricordo di questa efferata strage hanno partecipato: il Sindaco di Massignano, Massimo Romani, i Sindaci di Cupra marittima e di Carassai, il Consigliere provinciale Stefano Novelli, il presidente Antonio Bruni con alcuni rappresentanti dell’ANPI di S. Benedetto del Tronto, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Bersaglieri sezione di Campofilone, molti cittadini e parenti delle vittime.
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Dopo la deposizione delle corone di alloro nei due punti dove furono uccisi i 12 cittadini, (sei nel fossato e sei vicino la ferrovia), punti contraddistinti da due cippi ideati dal parroco emerito don Mario Angelini, è stata celebrata in riva al mare la S. Messa in ricordo delle vittime fucilate a colpi di mitragliatrice.
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Al termine della S. Messa, officiata dal parroco di Cupra marittima Don Roberto si sono alternati in brevi discorsi le varie delegazioni intervenute. Il filo comune è stato mai più guerre poiché portano alla distruzione, povertà e ad atti disumani come quello verificatesi a Marina di Massignano. Questo non è del tutto scontato visto quello che sta accadendo in Ucraina.
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Ai parenti delle vittime presenti è stata consegnata una pergamena dell’Eccidio di Marina di Massignano ideata dal prof. Luciano Bruni e da Luigi Marzetti che contiene la frase estrapolata dalla lapide affissa sul Palazzo Municipale con le foto, cognomi e nomi delle 12 vittime. Nella pergamena mancano tre foto di tre cittadini campani, Mascia Michele, Consiglio Nuccio e Cecere Vittorio che si trovavano a transitare in zona in attesa di fare rientro nel loro paese.
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