“Un paese ci vuole” è
il titolo di una poesia di Cesare Pavese scelto dai curatori ed esecutori del
recital di poesia e musica. Presente un folto pubblico tra il quale anche
alcuni parenti degli scrittori di poesie dialettali massignanesi.
Durante la
serata tenutosi al teatro all’aperto di via Palestro Emilia Canaletti, in
veste di presentatrice ha illustrato ai presenti il programma della kermesse
leggendo una breve storia dei poeti che hanno scritto le poesie. Si è dato
inizio alla serata con un famoso brano New York New York, suonato al sax
contralto da Claudio Marcantoni affacciato ad una finestra della casa parrocchiale.
La serata è andata avanti alternando diverse poesie dei maggiori poeti italiani
dell’Ottocento come: Pavese, Leopardi, Pascoli declamate da Olimpio Marzetti ai
più bei brani musicali italiani ed internazionali suonati sempre al sassofono.
Finale con tre poesie in dialetto massignanese, scritte da: Don Celso Giardinà,
Sor Vincè De Rossi e Cesare Murani.
Ai presenti è stato distribuito un
libricino scritto integralmente a mano e rilegato con raffia, preparato
dall’Associazione Ceramica con il quale gli astanti potevano seguire le poesie
scritte nella forma originaria dialettale con affianco la traduzione in
italiano.
La poesia declamata da Rosangela scritta da Sor Vincè De Rossi,
direttore del locale ufficio postale negl’anni 50, dal titolo: “Masignà” era
già stata interpretata dalla stessa nel 1958 durante gli studi della scuola
elementare.
Olimpio Marzetti ha confidato che questa cosa è nata per caso. Sin
dalla fanciullezza nei momenti di ritrovo con gli amici era solito recitare per
gioco delle poesie, passione che ha mantenuto anche tuttora. Una sera di questa
estate stava passando nei pressi di Via Palestro con degli amici che gli hanno
proposto di sfruttare questo luogo e da lì è nata questa idea.
Prima è stato
fatto un incontro per pochi e poi è stata invitata tutta la cittadinanza. Al
termine della manifestazione sono stati fatti dei ringraziamenti all’Amministrazione
Comunale che ha Patrocinato l’evento, al parroco don Mario che ha concesso i
locali e all’Associazione Ceramica che ha preparato il libricino.
Un
ringraziamento particolare è stato fatto da Olimpio e Rosangela, compagni di
classe, alla loro maestra Bianca Massi presente tra il pubblico. Poi è stato
offerto un buffet nei locali “Le talpe” a base di frittelle a tutti i
partecipanti.
Un connubio perfetto tra poesia e musica che ha emozionato i
presenti facendo rivivere il tempo della scuola, di quando si dovevano imparare
a memoria le poesie.
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